CENTRO IPPICO AMBASSADOR, LA STORIA DEL NOSTRO NOME.
Ambassador è un castone grigio, nato in Irlanda da Nordlees nel 1964. Correva l’anno 1970. La domenica 12 luglio Graziano ottiene il 2° posto ai campionati del Mondo di La Baule. Verso novembre il Marchese Pallaviino si fa portavoce di un desiderio dei vertici FISE di premiare il risultato ottenuto da Graziano con il cavallo federale Fidux destinandogli una somma per l’acquisto di un cavallo importante a sua scelta. Passano i mesi e si arriva ad Aquisgrana nel giugno del 1971. Graziano finalmente annuncia che ha individuato il cavallo dei suoi sogni e lo indica esterefatto Marchese Pallavicino e a un non meno perplesso Ing. Allora capo equipe della squadra. Il cavallo per lìappunto era proprio il 7 anni grigio pomellato Ambassador che montato da Tomy Brennan per la squadra irlandese terminava la coppa di Aachen con un totale di 36 penalità. Dopo molte telefonate e molte discussione si arriva ad un accordo FISE/PASOTTI ADAMO. Ma questo accordo mal si confaceva con la mentalità troppo aperta di papà Pasotti e con le troppe clausole imposte dalla FISE: naturalmente tutto va in fumo. Ma papà che adorava Graziano, ma soprattutto si fidava cecamente di lui, non lascia perdere la trattativa Ambassador e recatosi in Irlanda presso le scuderie di Frenk Kernan conclude l’acquisto di Ambassador. Ad animare la trattativa si insinua una scommessa tra Graziano-Kernan e papà. Infatti Frank che stravedeva anche lui per Graziano, o molto sicuro o molto conscio di non perdere niente, ma eventualmente solo guadagnare, chiude la trattativa con 5000 sterline lasciate in sospeso che papà Pasotti avrebbe aggiunto alla cifra pattuita qualora il binomio Ambassador/Graziano avesse vinto un Olimpiade. A questo punto verso la fine di agosto 1971 Ambassador approda alle Roncaglie da dove parte quasi immediatamente per Punta Ala. E qui arriva per me la prima sorpresa in quanto Graziano decide, che per calmare un po’ questo cavallo è meglio che i primi percorsi li faccia appunto con me. Ebbene si, debutto a Punta Ala con Ambassador e subito al nostro primo incontro mi ritrovo a galoppare per tutto l’immenso prato del polo di Punta Ala quasi senza controllo. Perché lui era proprio cosi: geniale, ma poco docile ai comandi. Cavallo sicuramente di mezzi infiniti, ma difficile caratterialmente e soprattutto con uno stile – non stile tutto suo che personalmente mi metteva spesso in difficoltà. Per lui avanzare diretto verso un salto era veramente problematico con quel suo collo rovesciato e con la bocca troppo gentile per sopportare gli interventi necessari per rimetterlo in riga. Ma le sensazioni che ti da sono bellissime. Qualsiasi combinazione non è mai troppo importante per lui. Il suo solo problema è riuscire a tenerlo concentrato. I mesi corrono in fretta e Monaco è sempre più vicino e così arriviamo a novembre al concorso di Ginevra. Il Marchese Pallavicino chiama tutti i componenti della squadra a raccolta nella saletta dell’albergo che ci ospitava desiderando conoscere il programma che ognuno vorrà effettuare per arrivare al meglio della forma all’appuntamento di Monaco. Vittorio Orlandi, i F.lli D’Inzeo espongono il loro, Graziano praticamente comunica li che proprio da Ginevra avrebbe iniziato a montare Ambassador e con lui avrebbe voluto partecipare a tutti i CHIO precedenti Monaco e fare l’olimpiade come un concorso tra i tanti. Memore di quanto successo precedentemente il Marchese Pallavicino avalla tutti i programmi e così inizia l’avventura del grigio Ambassador con Graziano che partono subito alla “stragrande” vincendo il G.P. della “Ville de Geneve”. Stupore ed entusiasmo si susseguono per mesi. Avendo deciso i F.lli D’Inzeo e Vittorio di fare programmi differenziati, Graziano ed io ci ritroviamo a girare per i vari internazionali fino al comune rendez vous di La Baule dove si sarebbe decisa la formazione di Monaco. Inutile dire che Graziano e Ambassador vincono su tutti i campi e sempre la gara più impregnativa o G.P. e così succede anche a La Baule dove il binomio si aggiudica il G.P. valido come pre-olimpica.
LA MEDAGLIA D’ORO DI MONACO, IMPRESA COMPIUTA A SOLI 8 ANNI, E’ STORIA! Trasmessa in diretta l’olimpiade è anche la prima trasmissione che la RAI trasmette a colori. Le immagini del pomellato Ambassador, delle lacrime di Graziano, e del magnifico stadio di Monaco fanno il giro del mondo e rimangono fisse nella mente degli appassionati e non. Tra i suoi tanti risultati lo ricordiamo vincitore della potenza e del G.P. di Dublino, secondo posto nel GP di Aquisgrana, vincitore dei GP di La Baule e di Roma. A Madrid nella gara di elevazione supera metri e 30. Con Graziano effettua anche nel novembre del 1972 una tourneè sovvenzionata dagli italiani in Canada e negli Stati Uniti. Li termina con una bella vittoria nella categoria grossa la sua avventura con Graziano che al rientro in Italia decide di non montarlo più in gara e “me lo riconsegna”. Con lui siglo molte vittorie e un indimenticabile 7° posto nel GP di Aachen. Vinco sempre con lui un Campionato Italiano Amazzoni quando ancora si gareggiava alla pari, ma con classifiche separate. Quando raggiunge i suoi 16 anni, al concorso di Zuidlaren lo ritiriamo dalle competizioni e riportato nei prati delle Roncaglie vive li finche un incidente nel paddok purtroppo pone fine alla sua gloriosa esistenza il 13 ottobre del 1982. Un articolo del giornale di Brescia intitola “addio amico Ambassador” ed è proprio così che lo voglio ricordare.
Nelly Pasotti Mancinelli
Per gentile concessione di Nelly, il nome di Ambassador viene ad intitolare l’impianto di Provaglio d’Iseo dove l’equitazione è vissuta in tutte le sue specialità con strutture adeguate ed istruttori qualificati.